Come ogni artista “maledetto” Jean-Michel Basquiat, scomparso nel 1988 a soli 27 anni, è riuscito nell’arco brevissimo di pochi anni a costruire una leggenda attorno alla sua figura e alla sua arte.

A cura di Jeffrey Deitch e Gianni Mercurio.
Con circa 140 lavori realizzati tra il 1980 e il 1987 la mostra attraversa la breve ma intensa carriera di Basquiat, che si è conclusa con la morte prematura all’età di soli ventisette anni.

In modo diretto e apparentemente infantile Basquiat e’ stato in grado di portare all’attenzione del grande pubblico tematiche essenziali sull’identità umana e sulla questione dolorosa e aperta della razza.

È stato un personaggio fondamentale nella storia contemporanea americana perché capace di intrecciare, unico per quei tempi, l’energia urbana dannata di New York con le sue radici segnate dalla schiavitù e dalla diaspora.

Venti anni dopo la sua prima mostra al Whitney Museum of American Art (1992-1993) e dieci anni dopo la retrospettiva al Brooklyn Museum of Art (2005), questa esposizione mostrerà il ruolo centrale di Basquiat nella generazione dei suoi artisti coetanei e la funzione della sua arte come un ponte di collegamento tra le diverse culture.

Info e prenotazioni:
0254917

lunedì
14.30-19.30

martedì / mercoledì
venerdì / domenica
09.30-19.30

giovedì e sabato
9.30-22.30

La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso)

Visitatori individuali
12,00 € Intero
10,00 € Ridotto
8,00 € Ridotto speciale
Gruppi
10,00 € Gruppi adulti
6,00 € Gruppi scuole
3,00 € Scuola infanzia (3-6 anni)

Mudec – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano

Cartella stampa

Foto mostra Carlotta Coppo

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AVVISO AL PUBBLICO

Sabato 22 marzo
la Collezione Permanente
potrebbe subire chiusure
dalle 14:45 alle 17:45
a causa di un’assemblea sindacale
del personale di sala.

La mostra
“Dal muralismo alla street art.
MUDEC Invasion”
rimarrà regolarmente aperta.


Ci scusiamo per ogni possibile disagio.

 

AVVISO AL PUBBLICO

La Collezione Permanente
potrebbe subire chiusure
sabato 8 marzo
a causa di uno sciopero generale.
 
Ci scusiamo per ogni possibile disagio.